DINOBIKE La città di Dino Gavina
La Ciclovisita Dinobike ripercorre luoghi e temi cittadini legati alla figura di Dino Gavina, imprenditore del design e “attivatore” culturale verso estesi campi di interesse, in occasione del centenario della sua nascita.
Pur avendo aperto le sue attività e le sue iniziative verso panorami sempre più ampi e multiformi, Gavina ha mantenuto con la sua città un legame molto forte. Sebbene le sue aziende e le sue “contaminazioni” si siano dilatate nel tempo su tutto il territorio nazionale (le fabbriche a Foligno e a Calcinelli/PS, i negozi/showroom direttamente gestiti a Roma, Milano, Torino), a Bologna e a San Lazzaro di Savena sono scaturiti e sempre hanno avuto dimora i fulcri di pensiero e di relazione determinati da quelle attività produttive e creative.
La Ciclovisita Dinobike, per meglio assecondare il clima di stagione e per contenere il chilometraggio totale, è concepita in due tappe.
Il primo itinerario, sviluppato interamente nel centro storico, toccherà vari luoghi, alcuni inediti, della vita e del lavoro di Gavina: da via Castiglione a piazza Cavour, da piazza San Domenico a via Altabella.
Il percorso intreccia inoltre ambiti e passaggi storici della città che sono strettamente legati all’impulso creativo e di sostegno che Dino Gavina ha sempre voluto dedicare a Bologna, da piazza Santo Stefano (con il contributo dell’amico Caccia Dominioni), agli interventi di arredo urbano, alle luminarie natalizie, alle pensiline per gli autobus progettate da Kazuhide Takahama; in città ritroveremo tracce di azioni che possiamo considerare ormai pioneristiche, risalenti ai primi anni ‘90, e dedicate alla visione di una città più accogliente, pedonale e confortevole.
Il secondo itinerario si svolgerà a inizio anno prossimo, con la buona stagione, per seguire Dino in una giornata di lavoro, da casa a San Lazzaro. Il percorso attraversa la città, lungo piste ciclabili, fino alla Cicogna di San Lazzaro, per visitare l’ex fabbrica “Gavina poltrone”, quella primigenia, e il celebre showroom realizzato dai fratelli Castiglioni, oggi sede della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli. Nello stesso luogo diventa parte narrante anche la Città dei Ragazzi di Padre Marella, che ha avuto un rapporto significativo con diverse vicende dell’avventura di Gavina; e poi un “fuori rotta” dedicato alle ex Officine OM, progettate in quella stessa epoca da Glauco Gresleri, che contribuirono a identificare ulteriormente la Cicogna come un caposaldo di piena modernità.
Questo viaggio di affezione fa seguito alle iniziative che la città ha dedicato a Gavina in questa ricorrenza, rinnovando ancora una volta l’energia di quanto ha fatto, non solo nel suo specifico ruolo di costruttore di mobili, lampade e arredo urbano, ma anche e soprattutto nell’adoperarsi nei confronti dell’architettura, dell’arte, delle lettere.
Daniele Vincenzi