GIUSEPPE VACCARO a Bologna

Giuseppe Vaccaro (Bologna 1896 – Roma 1970) è una figura chiave della cultura architettonica della prima metà del XX secolo, figura ancora non così ampiamente esplorata e degnamente riconosciuta, invece emblematica per una rilettura delle vicende connesse al momento del razionalismo e della sua evoluzione in Italia. Il legame di Vaccaro con Bologna, che permane nonostante il trasferimento a Roma, offre l’occasione per confrontarsi con un contesto urbano di alta qualità formale e di grande tradizione storica, sperimentando forme e tecniche di innovazione ed aprendo la cultura locale verso più dinamiche esperienze. L’attenzione per il rapporto del moderno con l’ambito storico, la cura pulita e raffinata dei dettagli assecondata dall’uso calibrato e sempre schietto dei materiali, la dedizione per lo sviluppo di articolati modelli insediativi destinati all’edilizia popolare, la maestria nell’organizzare sistematicamente e con chiarezza le strutture edilizie più complesse, ricorrono con bella e gratificante costanza nelle opere bolognesi ed in tutto il lavoro di Vaccaro, testimonianza viva ed attuale della capacità che ha la buona architettura di interpretare al meglio le aspettative e le dinamiche della società. L’oblio che una parte della cultura italiana ha gettato in passato sulla sua opera appare oggi impotente davanti alla forza ed alla vitalità che riescono a trasmetterci le realizzazioni, nel trascorrere del tempo e delle generazioni degli “abitatori”
Daniele Vincenzi

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BIBLIOGRAFIA

APPROFONDIMENTI

ALTRE OPERE

NOTE

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CENTRO SPORTIVO DELLO STERLINO
via Murri n.113
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CASA DI 6 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto D
viale Gozzadini 1
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PALAZZINA FRABBONI-POSSATI
piazza di Porta Santo Stefano, via Santa Chiara 2
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CASA DI 8 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto B
via Vascelli 8
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CASA DI 9 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto C
piazza di Porta Sant’Isaia 3
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NUOVA SEDE DELLA SCUOLA SUPERIORE DI INGEGNERIA
Viale Risorgimento 2, nel parco dell’ex-Villa Cassarini
CONDIVIDIGPXINIZIA
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ciclovisita
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CENTRO SPORTIVO DELLO STERLINO
1967-72 (Giuseppe Vaccaro con A. Vitellozzi)
Il Centro Sportivo dello “Sterlino” è un sistema articolato di impianti per varie attività sportive, tra i quali tre piscine, di cui due scoperte, due palestre coperte, gli spogliatoi per gli atleti ed i vari spazi di servizio. Le strutture in carpenteria metallica, i tamponamenti in laterizio, gli infissi in metallo secondo linee ed accostamenti ricorrenti nell’opera di Vaccaro. La grande palestra (40x40 m) è sormontata da cinque travi metalliche “Vierendel” che sorreggono la copertura in lamiera grecata. Gli spogliatoi ed i servizi godono di una caratteristica luce diffusa spiovente dagli shed soprastanti. Lo Sterlino presenta interessanti punti di contatto con il celebre complesso sportivo dell’Acqua Acetosa di Roma, centro di preparazione olimpica del CONI realizzato da Vitellozzi nel 1957 in vista delle Olimpiadi del 1960.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
via Murri n.113
CASA DI 6 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto D
1929-30 (Giuseppe Vaccaro)
L’edificio propone un’articolazione compositiva particolarmente chiara, che reinterpreta con originalità e divertita disinvoltura i parametri del linguaggio”classico” ricorrente nella comune prassi professionale dell’epoca, ispirata dalla scuola piacentiniana. I massicci elementi decorativi in arenaria, trattati con quella pulizia e sobrietà che saranno per sempre emblematiche nel lavoro di Vaccaro, danno ulteriori parametri di lettura del fabbricato, scandendo in modo puntuale le facciate in laterizio. Il senso di solidità e durevolezza offerto dal fabbricato pare confermato dall’ottimo stato di conservazione generale, a dispetto della collocazione a ridosso di una circonvallazione ad intenso traffico, un tempo piacevole viale alberato a ridosso della collina. Particolarmente interessante l’estesa balconata superiore, sorretta da eleganti mensole in ferro che rileggono con originalità sistemi costruttivi consueti. Anche le cancellate laterali di accesso ai giardini sono l’occasione per la proposizione di svariati temi, in cui collaudare la manipolazione di stilemi classici dell’architettura.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
viale Gozzadini 1
PALAZZINA FRABBONI-POSSATI
1956-59 (Giuseppe Vaccaro con R. Palazzoli)
La vicinanza immediata alla casa di Viale Gozzadini porta ad inevitabili considerazioni ed incuriosite verifiche rispetto al trascorrere di quasi trent’anni di mestiere e di tecnica costruttiva. Pur nella costante attenzione che Vaccaro dimostra per elaborare apparati tipologici e sistemi costruttivi originali, aggiornati, se non più spesso innovativi, si possono individuare come permanenti certe proposizioni progettuali di fondo, che riconosciamo nella chiarezza del disegno, nell’essenzialità gentile degli elementi costitutivi, nella ricchezza dell’articolazione compositiva e del rapporto con gli spazi esterni.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
piazza di Porta Santo Stefano, via Santa Chiara 2
CASA DI 8 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto B
1929-30 (Giuseppe Vaccaro)
Le quattro case per la Cooperativa, tutte realizzate tra il 1929 ed il 1931, costituiscono per il giovane Vaccaro l’occasione per l’applicazione di approcci progettuali tra loro alquanto diversificati, seppure si ripresentino elementi di comunanza ben evidenti. In questo possente fabbricato di Via Vascelli viene sperimentata una scenografica soluzione ad angolo, segnata centralmente da un cospicuo apparato compositivo e decorativo, che si dirama con grande varietà sulle ali laterali. All’interno si sviluppa l’ampio vano scala centrale, che serve tre alloggi per piano.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
via Vascelli 8
CASA DI 9 APPARTAMENTI PER LA COOPERATIVA MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA - Lotto C
1929-30 (Giuseppe Vaccaro)
Questo fabbricato è collocato come quello di viale Gozzadini in corrispondenza di una porta di accesso alla città storica e forse in questo senso assume un analogo ruolo di fulcro tra passato e futuro, definendo in modo esplicito come Vaccaro si vada orientando nella sua poetica espressiva. Solo un attento esame può individuare le numerose e notevoli dissonanze asimmetriche che caratterizzano questo coraggioso edificio, che eppure mostra un equilibrio formale di grande armonia ed una esplicita sensibilità per l’inserimento nel contesto.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
piazza di Porta Sant’Isaia 3
NUOVA SEDE DELLA SCUOLA SUPERIORE DI INGEGNERIA
1931-35 (Giuseppe Vaccaro con G. Rizzoli)
Un edificio esemplare per limpidezza dell’impianto compositivo, che ancora oggi ci meraviglia per la facilità con cui ci si orienta al suo interno, dall’atrio di accesso e per tutta la sua considerevole estensione. Esemplare per il modo in cui la bellissima collocazione sulle prime pendici della collina è stata seguita per lo sviluppo della costruzione, aperta ampiamente verso la città ed invece mediata dai corpi di fabbrica a pettine verso monte, quasi ad impedire l’incombenza del pendio sull’edificio ed ottenendo misurati e raccolti spazi esterni su cui si affacciano i vari ambienti, privilegiando un orientamento ad Est e ad Ovest; mentre a valle le ampie vetrate a nastro delle aule da disegno ricevono l’ottimale e pulita luce di settentrione. La torre libraria, nitido volume in mattoni posto in corrispondenza dell’atrio di ingresso, è il simbolico elemento di rapporto con la città storica ed anche quello della forza della conoscenza. Il disegno dei dettagli e l’uso dei materiali sono improntati a chiare esigenze di durabilità, assecondate comunque da risoluzioni formali ineccepibili. Vaccaro testimonia qui una sicura padronanza della cultura delle avanguardie architettoniche europee e realizza un’opera che ancora oggi assolve con piena efficienza il gravoso compito assegnato nel tempo, visto che la struttura era concepita in origine per 300 studenti, oggi attestati circa sui 13.000. Si rimanda alla lettura della bella e dettagliata presentazione che l’autore fa del proprio progetto, sul numero di “Architettura” del Marzo 1936 (scaricabile nel sito della Biblioteca G.P. Dore della Facoltà di Ingegneria, vedi nel retro). La scenografica piazza in sommità a viale del Risorgimento ricollega con un sistema articolato di pilastrate e cancellate vari accessi e proprietà, tra cui il lotto di casa Goldoni, su cui interviene nel 1950 lo stesso Vaccaro con un ampliamento della villa esistente.
ALTRE CICLOVISITE CON QUESTA TAPPA:
Viale Risorgimento 2, nel parco dell’ex-Villa Cassarini
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