NELLA CITTA' DEI CINQUE SENSI la dimensione umana

in bicicletta attraverso il Novecento

L’Ordine degli Architetti di Bologna partecipa alla XII Giornata Nazionale Archivi di Architettura promossa da AAA Italia onlus, che ha per tema La dimensione umana, proponendo con il proprio Gruppo Archivi un itinerario di visita guidata in città, in bicicletta, affiancato dalle testimonianze di archivio, per riscoprire quelle stesse opere attraverso i documenti dell’epoca. Si vuole così rafforzare il senso di attualità e vitalità trasmesso dal patrimonio archivistico, aprendone la visibilità verso un pubblico più ampio e di non addetti ai lavori.
Il programma in parte rilancia documentazioni provenienti dai fondi conservati presso l’Archivio Storico dell’Ordine.
Sul sito www.aaa-italia.org è online il programma della XII Giornata, con i contributi dei soci partecipanti, dislocati sull’intero territorio nazionale.
Il nostro tracciato incontra alcune significative opere che hanno segnato il panorama architettonico di Bologna dal dopoguerra in poi, testimonianze di una città che cresce e che sviluppa nuove attitudini, migliora servizi, riflette sui criteri con cui vivere gli spazi pubblici e quelli privati, attraverso percorsi progettuali che tanti professionisti interpretano secondo visuali e metodi a volte anche distanti, ma con obiettivi affini. Architetture che hanno dato particolare attenzione al rapporto stretto con l’essere umano, e con la sua sfera di vita quotidiana.
La dimensione umana è anche quella che in tanti casi lega i progettisti alle maestranze che realizzano le loro opere, frutto di un intenso lavoro collettivo che accosta la mente alla capacità del fare e delle mani. E poi è sintomatico e determinante anche il rapporto con i committenti, così essenziale per dare corso alle idee e alle azioni.
Il percorso parte dal centro città e si spinge ad est verso la periferia, attraversando luoghi, vicende, ambiti sociali.

Daniele Vincenzi

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BIBLIOGRAFIA

APPROFONDIMENTI

ALTRE OPERE

NOTE

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EDIFICIO PER UFFICI
Piazza San Domenico 10
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PERCORSI, GIARDINO E PIAZZETTA ABSIDALE
Piazza San Domenico
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SEDE “CIRCOLO TENNIS BOLOGNA”
Viale Rino Cristiani 2 / Giardini Margherita
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CASA PER LA COOPERATIVA “MARINELLA”
Via Bonci 8
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CASA FINI
Via Angelelli 6
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CHIESA SAN SILVERIO
Via Murri 181
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ASILO NIDO FOSSOLO SANTA MARIA (ROSELLE)
Via Murri 181
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COMPLESSO RESIDENZIALE E COMMERCIALE
Piazza XX Settembre, viale Pietramellara, via Boldrini
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STUDIO DI ARCHITETTURA “ARCO GUIDI”
Via Andrea Costa 165
CONDIVIDIGPXINIZIA
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ciclovisita
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EDIFICIO PER UFFICI
1978-84 (Gianfranco Masi, Enzo Zacchiroli)
Il recupero di un antico edificio, probabilmente una rimessa agricola, abbandonata e annessa ad un palazzo storico che affaccia su via Castiglione, ha dato luogo ad un originale intervento sulla facciata retrostante, con reinterpretazione dell’assetto e dei materiali di finitura. Anche all’interno l’originario volume a tutta altezza ha suggerito lo sviluppo dei nuovi spazi, sorretto da interventi di dettaglio e di arredo molto curati. La sistemazione dell’ambito pubblico esterno oggetto di uno specifico progetto di Zacchiroli, ha dato piena compiutezza a questa riqualificazione.
Piazza San Domenico 10
PERCORSI, GIARDINO E PIAZZETTA ABSIDALE
1981-84 (Enzo Zacchiroli)
La sistemazione di un lungo e disorganico settore che si sviluppa in lieve pendenza e attiguo alla parte terminale della basilica di San Domenico diventa occasione per una progettazione di dettaglio, in grado di assecondare esigenze funzionali e una non facile armonia tra il vasto monumento e l’edilizia civile circostante. L’andamento serpeggiante dei nuovi percorsi, le soluzioni di arredo - tutte svolte con uso di sestini e mattoni in laterizio, il disegno degli spazi a verde risolvono la difficile geometria dell’area, e ricreano un luogo di sosta piacevole e riparato. Una riservatezza accogliente che sebbene a volte abbia incoraggiato usi non rispettosi costituisce un particolare valore nel pieno della città storica. Con le parole di Zacchiroli: “Qui si è cercato di riproporre quella fruizione severa ma cordiale, immediata e per nulla impettita del monumento che solitamente la città antica ci offre” .
Piazza San Domenico
SEDE “CIRCOLO TENNIS BOLOGNA”
1953-54 (Giorgio Pizzighini)
Lo storico circolo viene fondato nel 1902 e trova dimora in una area dedicata all’interno dei Giardini Margherita, dotata di tre campi e di un piccolo chalet in legno di servizio. Dopo vari adattamenti, nel dopoguerra si determina un radicale cambiamento della struttura, con la costruzione di uno stadio del tennis da 2.000 spettatori, affiancato da altri 6 campi, e dalla nuova club house progettata dall’ingegner Pizzighini. La palazzina si affaccia panoramicamente sui campi gioco e a monte sulla piscina, ed integra servizi di ristorante, bar, sale gioco e spogliatoi. L’edificio, nonostante sia stato più volte modificato conserva in parte il carattere originario. Nel 1965 l’ingegner Guido Cavani cura il progetto della piscina, che sfrutta un settore particolarmente protetto dell’area di pertinenza, pur mantenendo un ottimale rapporto visuale e distributivo con gli spazi di servizio e di soggiorno dell’edificio principale.
Viale Rino Cristiani 2 / Giardini Margherita
CASA PER LA COOPERATIVA “MARINELLA”
1953-56 (Luigi Vignali)
Con la costituzione di una cooperativa di proprietari Vignali provvede a realizzare questa sobria palazzina, dove al piano rialzato fisserà la sua dimora, per tutta la vita. Al piano inferiore, collegato da una ripida scaletta, un raccolto spazio studio, che ha visto la genesi della molteplicità dei suoi progetti: un pensatoio che rammenta la suggestione degli umanissimi e confortevoli studioli rinascimentali.
Via Bonci 8
CASA FINI
1968-74 (Enrico De Angeli)
Una sorprendente architettura inedita di De Angeli, identificata solo pochi mesi fa riconoscendo l’edificio in alcune foto di cantiere, siglate “Casa Fini”, unica testimonianza di tale progetto presente nel vasto fondo archivistico dell’architetto, conservato presso l’Ordine Architetti di Bologna. Questa bella opera di De Angeli, creata negli ultimi anni della sua vita professionale, ci suggerisce ben presto, attraverso varie analogie e per similari soluzioni, un raffronto con Villa Gotti (1937, in via Putti), considerata il suo capolavoro, e che fu tra le promettenti opere della sua giovanile attività. Anche questa palazzina viene progettata per accogliere la numerosa famiglia di un solo committente, che condivide con passione e fino al totale compimento ogni passaggio del lavoro di De Angeli, e sappiamo quanto fosse impegnativo seguirlo nello sviluppo delle sue idee progettuali e nella conduzione del cantiere, sempre alla ricerca di variabili migliorative rispetto a quanto lui stesso disegnava. Cogliendo una tale opportunità, De Angeli realizza con la nota dedizione un’opera totale, definita in ogni dettaglio, riscontrabile nelle configurazioni degli ambienti, nella articolata compagine delle facciate, nel disegno del giardino, delle essenze e della recinzione, nelle finiture, e negli arredi, che vengono appositamente ideati in funzione delle esigenze della famiglia e dei suoi componenti. L’edificio, curato così scrupolosamente durante la sua costruzione, ancora oggi viene mantenuto con affezione e rispetto dagli attuali successori. Anche in questo si può riconoscere la dimensione umana dell’architettura.
Via Angelelli 6
CHIESA SAN SILVERIO
1965-70 (Giuseppe Boschi, Vittorio Martinuzzi)
Il nuovo tempio, facente parte del programma di nuove chiese promosso dal cardinale Giacomo Lercaro, sorge a monte della preesistente chiesetta settecentesca, inserendosi nel paesaggio pedecollinare con forme plastiche assai innovative, in grado tuttavia di generare un rapporto di equilibrio con la città intorno. All’interno l’aula rispecchia lo spirito di avvicinamento e di intima accoglienza introdotto con le riforme del Concilio Vaticano II.
Via Murri 181
ASILO NIDO FOSSOLO SANTA MARIA (ROSELLE)
1974 (Ufficio Tecnico Comunale - Gruppo arch. Gualdi)
Nei primi anni Settanta il Comune avvia un ampio e organico programma per dotare di nuove scuole i quartieri periferici, spesso a fianco degli edifici di espansione PEEP*, ed intese come veri e propri punti di riferimento e di aggregazione sociale. La progettazione e realizzazione è seguita da un ufficio scuola, suddiviso in tre gruppi di lavoro, guidati rispettivamente dagli architetti Fioretta Gualdi, Riccardo Merlo, Carlo Salomoni. Vengono sviluppati e sperimentati vari moduli compositivi, largamente prodotti con prefabbricazione in cemento armato, con i quali rispondere adeguatamente alle specifiche destinazioni nei vari quartieri. I moduli rispecchiano formule pedagogiche particolarmente innovative, applicate anche con la definizione di arredi standard appositamente progettati, portando questa pianificazione tra le più apprezzate in campo non solo nazionale. La prefabbricazione, la modularità e l’adozione di alcuni tipi ripetibili permettono nel giro di pochi anni di realizzare un gran numero di complessi scolastici, che tuttora svolgono un servizio di adeguato livello. Il nido Roselle esprime con chiarezza lo stretto rapporto raggiunto con la trama urbana circostante, e in particolare con le residenze limitrofe, che delimitano una vasta area a verde condivisa con efficacia nelle varie fasi della quotidianità. * Piano per l’Edilizia Economica e Popolare
Via Murri 181
COMPLESSO RESIDENZIALE E COMMERCIALE
1973-82 (Gianfranco Masi)
Nell’ambito della radicale ristrutturazione di un intero isolato, risalta questa innovativa scelta per la ricollocazione dello spazio pubblico del portico originario, tradizionalmente sviluppato sul perimetro esterno, che viene distolto dalle strade di scorrimento attigue e rigenerato nella corte interna, a circondare una piazza pedonale servita da negozi e punti di ristoro, al riparo dal traffico intenso di questa zona cittadina, a ridosso della stazione ferroviaria. La colorata pavimentazione ceramica esprime il continuo flusso dei passanti, e li accompagna nel loro affrettarsi alla città e ai treni.
Piazza XX Settembre, viale Pietramellara, via Boldrini
STUDIO DI ARCHITETTURA “ARCO GUIDI”
(Gianfranco Masi)
Un padiglione approdato nella distesa verde di un giardino-campagna, a ridosso della Certosa e dello Stadio, struttura di lavoro accogliente e distensiva, pur attrezzata per accogliere il consistente numero di collaboratori che in questi spazi hanno affiancato l’architetto Masi nell’arco di oltre 40 anni di attività, vivendo il passaggio dai tavoli da disegno ai computer. Ampie finestre sull’esterno, arredi in legno appositamente progettati, feltro a pavimento, impianti a vista sono allestiti con dichiarato spirito di sobrietà, che determina un immediato clima di accoglienza.
Via Andrea Costa 165
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